You look at your body, you scrutinize it intently, not to see the changes of time, you have already dealt with those, and not even to scrutinize the scars of the disease or those that broke your heart. No, you observe yourself to imagine what’s inside, where the little monster lurks that in new and multiple forms has decided to continue to inhabit your body.
The CT scan indicates where the signs and evidence are found, but they are denied to your body which lacks the speculative capacity of machines. You, precisely you who are its home, cannot see it. The little monster hides from your gaze and even the CT images for you could be anything incapable as you are of distinguishing the good from the bad in a body that receives torture without being able to do anything to choose what to do.
You are there, there, there and also there, but you don’t speak while the body moans, you don’t observe me while I look for you, you are there pulsing and stealing lifeblood by distributing the acrid seed of your misdeed. You are there, you do your job like an automaton that doesn’t question the pain it causes in the life of others. Carry out your blind task and I will welcome you… not being able to do anything else.
You are there, invisible mystifier, thief of the dreams of time. Yet, you are foolish. However strong your power you are, you are unaware of the freedom of my spirit, the serenity of those who turn the ugly into beauty and the strength to be a sign are unknown to you. You are there to steal my time, you pusillanimous fool educated to the worst, yet you don’t know that mine will also be your end and in the time lived I will have loved, you practiced a thankless and hopeless task.
Hope is not to defeat you, but to be myself free in my heart until my last breath.

Guardi il tuo corpo, lo scruti assorta, non per vedere i cambiamenti del tempo, con quelli hai già fatto i conti, e neanche per scrutare le cicatrici della malattia o quelle che ti hanno spezzato il cuore. No, ti osservi per immaginare quello che c’è dentro, dove si annida il mostriciattolo che in forme nuove e molteplici ha deciso di continuare ad abitare il tuo corpo. 

La Tac indica dove si trovano i segni, le evidenze, ma esse si negano al tuo occhio privo della capacità speculativa delle macchine. Tu, proprio tu che ne sei dimora, non puoi vederlo. Il mostriciattolo si cela al tuo sguardo e anche le immagini della Tac per te potrebbero essere qualsiasi cosa incapace come sei di distinguere il bello dal brutto in un corpo che riceve il supplizio senza poter fare nulla per scegliere che cosa fare.

Sei lì, lì, lì e anche là, ma non parli mentre il corpo geme, non mi osservi mentre io ti cerco, sei lì che pulsi e rubi linfa vitale distribuendo l’acre seme del tuo misfatto. Sei lì, fai il tuo lavoro come un automa che non si interroga sul dolore che procura alla vita dell’altro. Svolgi il tuo cieco compito e io ti accolgo…non potendo fare altro.

Sei lì, invisibile mistificatore, ladro dei sogni del tempo. Eppure, sei sciocco. Per quanto forte il tuo potere sei ignaro della libertà del mio spirito, ti è ignota la serenità di chi fa del brutto il bello e la forza per essere segno. Sei lì a rubare il mio tempo, sciocco pusillanime istruito al peggio, eppure non sai che la mia sarà anche la tua fine e nel tempo vissuto io avrò amato, tu praticato un compito ingrato e senza speranza. 

La speranza non è sconfiggerti, ma essere me stessa libera nel cuore fino all’ultimo respiro.