There is an arrow unshot from the bow of my heart.
It’s there, waiting, watching for the right moment to be thrown.
Not to pierce someone’s heart or their limbs, but to deeply strike that void of meaning that takes your breath away.
I imagine her when, finally free, she will go beyond every imaginable horizon, will come close to losing consciousness, but will awaken in a forever where everything and every person has finally read and understood and interpreted and embodied the gift of love she has received and the message which he took upon himself by receiving it.
Only then will that rebellious but patient arrow be able to stick in her land, her home, her abode, her refuge, freed from the abyss that deceives and only then, having concluded her journey, will she see the true horizon that calls her: the depth of the sky.

C’è una freccia non scagliata dall’arco del mio cuore.
È lì, aspetta, osserva il momento giusto per essere scagliata.
Non per trafiggere il cuore di qualcuno o le sue membra, ma per colpire a fondo quel vuoto di senso che toglie il respiro.
La immagino quando, finalmente libera, oltrepasserà ogni orizzonte immaginabile, sfiorerà la perdita di coscienza, ma si risveglierà in un persempre dove ogni cosa e ogni persona abbia finalmete letto e compreso e interpretato e incarnato il dono d’amore che ha ricevuto e il messaggio di cui si è fatto carico ricevendolo.
Solo allora quella freccia ribelle ma paziente potrà conficcarsi nella sua terra, la sua casa, la sua dimora, il suo rifugio, liberata dall’abisso che inganna e solo allora, concluso il suo viaggio, scorgerà il vero orizzonte che la chiama: la profondità del cielo.