Lella Ravasi Bellocchio: La fiaba siamo noi

Italo Calvino afferma che le fiabe sono vere, intendendo, con questo, che esse sono la metafora del vissuto quotidiano. Leggendo l’interessante libro di Lella Ravasi Bellocchi, “La fiaba siamo noi” (RaffaelloCortina Editore, 2022), mi sembra non solo che tale affermazione sia confermata, ma, di più, che essa sia eplicitata dall’esperienza narrata della vita e del lavoro dell’autrice, analista junghiana.
In effetti, spiega l’autrice, fin da bambini le favole che ci accompagnano diventano esplicitazioni di momenti della propria vita in cui ciascuno può sentire di essere re o regina, principessa o principe, bambino o adulto, perseguitato o persecutore, nell’eterna lotta tra il male e il bene che non caratterizza solo l’aspetto sociale di ogni relazione con l’altro, ma è la voce della propria voce interiore che esemplifica, teme, sceglie.
Con grande accuratezza letteraria, ma con estrema professionalità psicologica, la Bellocchi illustra esempi dalle fiabe, ma anche dal cinema, dal teatro, dalla poesia, per dimostrare quanto nella vita di ciascuno sia necessario operare un riconoscimento di sé e delle proprie condizioni e vicissitudini per comprendere e percorrere sentieri in cui l’essere ritrovi il proprio significato e la propria ragione di vivere e, così, affrontare la propria realtà superando le ansie e le paure.
Le fiabe aiutano in questo percorso di riconoscimento e ricongiungimento, poiché esse rappresentano ed esprimono quella realtà di sè che spesso non si è in grado di raccontare o, persino, di visualizzare come propria.
Le fiabe segnano percorsi di interiorizzazione e maturazione grazie ai quali ciascuna persona può trovare la propria dimensione e lo spazio per scuotere via la paura e ricostituirsi come persone che, nonostante le passioni e/o le sofferenze, sono in grado di vivere pienamente la propria vita o, forse, proprio grazie a queste.
Il linguaggio della Bellocchio non è solo un linguaggio tecnico, anzi, è un linguaggio poetico che è in grado di narrare con pazienza ed emozione, qualche volta con sconforto e sospensione, le esperienze vissute con alcuni pazienti. Quanto disarmante può essere l’incontro con la sofferenza dell’altro, quanto inutili o incompleti ci si può sentire nel tentativo di sostenere il paziente nella ricostruzione di sé, eppure, quanto importante è non smettere di farlo con responsabilità e coscienza.
Le fiabe aiutano in questo percorso di ricostruzione perché rappresentano le nostre paure, la difficoltà di superarle; ci raccontano delle emozioni e di quel noi stessi nascosto che fa fatica a rivelarsi, ma grazie al quale ciascuno potrebbe salvarsi.
“La fiaba siamo noi” (RaffaelloCortina Editore, 2022) di Lella Ravasi Bellocchio è uno studio interessante che valica i confini dell’esperienza professionale per narrare della profonda umanità di ogni esperienza vissuta nel quotidiano.

Italo Calvino affirms that fairy tales are true, meaning by this that they are the metaphor of everyday life. Reading the interesting book by Lella Ravasi Bellocchi, “La fiaba siamo noi” (Raffaello Cortina Editore, 2022), it seems to me not only that this affirmation is confirmed, but, more, that it is made explicit by the narrated experience of life and work of the author, Jungian analyst.
In fact, explains the author, from childhood the fairy tales that accompany us become explanations of moments in one’s life in which everyone can feel they are king or queen, princess or prince, child or adult, persecuted or persecutor, in the eternal struggle between evil and good that not only characterizes the social aspect of every relationship with the other, but is the voice of one’s own inner voice that exemplifies, fears, chooses.
With great literary accuracy, but with extreme psychological professionalism, Bellocchi illustrates examples from fairy tales, but also from cinema, theater and poetry, to demonstrate how much it is necessary in everyone’s life to recognize oneself and one’s own conditions and vicissitudes in order to understand and follow paths in which being rediscovers its meaning and its reason for living and, thus, face its own reality by overcoming anxieties and fears.
Fairy tales help in this process of recognition and reunification, as they represent and express the reality of oneself that one is often unable to tell or, even, to visualize as one’s own.
Fairy tales mark paths of internalization and maturation thanks to which each person can find their own dimension and space to shake off fear and reconstitute themselves as people who, despite their passions and/or sufferings, are able to fully live their lives or, perhaps, thanks to these.
Bellocchio’s language is not only a technical language, on the contrary, it is a poetic language that is able to narrate with patience and emotion, sometimes with discouragement and suspension, the experiences lived with some patients. How disarming can be the encounter with the suffering of the other, how useless or incomplete one can feel in an attempt to support the patient in the reconstruction of himself, yet, how important it is not to stop doing it with responsibility and conscience.
Fairy tales help in this reconstruction process because they represent our fears, the difficulty of overcoming them; they tell us about emotions and about that hidden selves that struggle to reveal themselves, but thanks to which everyone could be saved.
“La fiaba siamo noi” (Raffaello Cortina Editore, 2022) by Lella Ravasi Bellocchio is an interesting study that crosses the boundaries of professional experience to narrate the profound humanity of every experience lived in everyday life.

Pubblicità

Un pensiero su “Lella Ravasi Bellocchio: La fiaba siamo noi

I commenti sono chiusi.