I have almost completed my new book, I feel my soul vibrate as if it were pulled from one side to the other by an invisible and resistant thread.
As I write, in fact, my new testimony (writing is witnessing, in fact), the emotion of fragility upsets my heart and I wonder how it was possible to have lived this narrative that seems and really is so much, too much, for the time that contains it.
The fingers type quickly on the keyboard, but they tremble; strong is the word that becomes an image.
Who knows, I thought, maybe this same involvement will embrace those who are going to read me (if my publisher wants to publish me) and I think it would really be good for everyone.
Letting ourselves be carried away by the emotion that reveals itself and that reveals ourselves, is a way to welcome the words in our arms and hold them to the heart in the tender embrace that we all need.
I continue to re-read and refine my work with fidelity and responsibility so that the embrace could be total and only love could flow from it.

Ho quasi completato il mio nuovo libro, sento vibrare l’anima come fosse tirata da una parte all’altra da un filo invisibile e resistente.
Mentre scrivo, infatti, la mia nuova testimonianza (scrivere è testimoniare, infatti), l’emozione della fragilità mi sconvolge il cuore e mi chiedo come sia stato possibile aver vissuto questo narrato che sembra e davvero è tanto, troppo, per il tempo che lo contiene.
Le dita digitano veloci sulla tastiera, ma tremano; forte è la parola che diventa immagine.
Chissà, pensavo, magari questo stesso coinvolgimento abbraccerà coloro che mi leggeranno (se il mio editore vorrà pubblicarmi) e credo che sarebbe davvero un bene per tutti.
Lasciarsi trascinare dalla commozione che si rivela e che rivela noi stessi, è un modo per accogliere tra le bracccia le parole e stringerle al cuore nel tenero abbraccio di cui tutti abbiamo bisogno.
Continuo a rileggere e rifinire con fedeltà e responsabilità il mio lavoro affinché l’abbraccio sia totale e da esso scaturisca solo amore.