And there are 59! Long, painful, but rich and formative.
This year, more than ever, is an important birthday, with a good chance it will also be my last birthday and I would like to walk through it as if through the magical door that leads me to the ultimate good.
Yes, in this period I feel death as the final reward of a bumpy journey from which I have never escaped, but from which I have indeed learned a lot, always remaining faithful to love and life as a gift.
It is as if life, my life, retired and death were that final compensation that opens up to a new time in which I can rediscover the serenity of the beloved faces that have already left me and, on the other hand, in memory to nourish with love the dear faces that still have a long way to go without me.
This birthday seems to me a farewell, serene, lucid, transparent as I have always lived and I live every moment of my existence.
I have known the evil of the soul and that of the body, neither to the one nor to the other have I yielded the intelligence and depth of the spirit which, on the contrary, have been increased by it.
Of course, I am not happy to have suffered so much in my life, but I am happy to have never abandoned, even in the darkest moments, the noble path of honesty in favor of that of deception and lies. Little what I am, but I’m true.
59 like nothing and like everything, like the first and the last, like the cry and the cry, the smile and the laughter, the call and the voice, the song and the chorus.
59 years, but it could be 95 since what makes us eternal is the consistency of love in forever.

E sono 59! Lunghi, dolorosi, ma ricchi e formativi.
Quest’anno, più che mai, è un compleannoo importante, con buone possibilità sarà anche il mio ultimo compleanno e vorrei attraversarlo come se attraversassi la porta magica che mi conduce al bene finale.
Sì, in questo periodo sento la morte come la ricompensa finale di un percorso accidentato al quale non mi sono mai sottratta, ma dal quale anzi ho imparato molto, restando sempre fedele all’amore e alla vita come dono.
È come se la vita, la mia vita, andasse in pensione e la morte fosse quel risarcimento finale che apre a un tempo nuovo in cui io possa ritrovare la serenità dei volti amati che mi hanno già lasciata e, dall’altra parte, nella memoria nutrire di amore i volti cari che hanno ancora tanto cammino da fare senza di me.
Questo compleanno mi sembra un commiato, sereno, lucido, trasparente come sempre ho vissuto e vivo ogni istante della mia esistenza.
Ho conosciuto il male dell’anima e quello del corpo, né all’una né all’altro ho ceduto l’intelligenza e la profondità dello spirito che, anzi, ne sono stati accresciuti.
Certo, non sono felice di aver sofferto tanto nella mia vita, ma sono felice di non aver abbandonato mai, nemmeno nei momenti più oscuri, la via nobile dell’onestà in favore di quella dell’inganno e della menzogna. Poca cosa io sono, ma sono vera.
59 come un nulla e come tutto, come il primo e l’ultimo, come il vagito e il pianto, il sorriso e la risata, il richiamo e la voce, il canto e il coro.
59 anni, ma potrebbero essere 95 poiché ciò che ci rende eterni è la coerenza dell’amore nel per sempre.