Today I only want innocence and it is not a simple ambition.
Innocence does not only mean being without guilt, but knowing how to preserve one’s conscience in this condition thanks to a free thought that does not shirk its responsibilities and to actions that do not forget that the primordial condition of all is that of being innocent and I am not referring to the spiritual condition alone.
We are all born innocent, even when our parents are not; we all have a chance to solidify our innocence even when circumstances may mislead us. This is so because we all have a conscience, soiling it or keeping it clean is just a choice, our individual choice, even when choosing is difficult and dangerous, apparently impossible.
Innocence, mind you, is not being without sin, who does not make mistakes? And yet, it is precisely those errors recognized, admitted, considered, which can restore the innocence that we were losing.
It takes courage to admit one’s mistakes, but that recognition ennobles and elevates us, because faced with the dilemma of whether to be true or to lie, we have chosen conscious and responsible truth even at the risk of ourselves.
In fact, innocence is aware, it is not the result of chance, precisely because it arises from a choice and continues in the freedom of choices that do not stain our conscience to enslave us to sordid and treacherous powers, but that appeals with all its energy. to the truth that always resides not in the lesser evil, but in the greater good.
Oggi desidero solo innocenza e non è un’ambizione semplice.
Innocenza non significa solo essere senza colpa, ma saper preservare la propria coscienza in tale condizione grazie a un pensiero libero che non si sottragga alle proprie responsabilità e ad azioni che non dimentichino che la condizione primordiale di tutti è quella di essere innocenti e non mi riferisco alla sola condizione spirituale.
Nasciamo tutti innocenti, anche quando i nostri genitori non lo sono; abbiamo tutti la possibilità di consolidare la nostra innocenza anche quando le circostanze possono deviarci. È così perché tutti abbiamo una coscienza, lordarla o mantenerla pulita è solo una scelta, una nostra scelta individuale, anche quando scegliere è impervio e pericoloso, apparentemente impossibile.
Innocenza, sia chiaro, non è essere senza peccato, chi non commette degli errori? Eppure, sono proprio quegli errori riconosciuti, ammessi, ponderati, che possono restituirci l’innocenza che stavamo smarrendo.
Ci vuole coraggio ad ammettere i propri errori, ma quel riconoscimento ci nobilita e ci eleva, poiché dinanzi al dilemma se essere veri o mentire, abbiamo scelto la verità cosciente e responsabile anche a rischio di noi stessi.
L’innocenza, infatti, è consapevole, non è frutto del caso, proprio perché nasce da una scelta e prosegue nella libertà di scelte che non macchino la nostra coscienza per asservirci ai poteri sordidi e infidi, ma che fa appello con tutta la sua energia alla verità che risiede sempre non nel male minore, ma nel bene maggiore.