Time passes, time transforms, but the heart does not change.
In recent months I have faced the continuous discarding of my body, its changes, the tiredness of the muscles and joints, the face that changes and undresses, but I have not given up.
I discovered that, while my body was changing not without spasms, my heart also found for the body the determination to find the hidden beauty in the ugly, in so much ugly.
I did not give up in the face of the evil changes of this tired face and in my heart, thanks to my heart, I found innocence stronger.
I have thought of the many times, perhaps too many but it does not matter, in which the pain of a different matrix has marked my existence. Yet, despite everything, I have not lost faith in life and in the other, I have not stopped believing that a better world is possible, I have not shed false tears to attract attention; I just let the heart tell itself, open up and tell about clean horizons and hope to cultivate.
I look around and know I’m not blind. I see very well the ugliness, the horror, the indifference, the envy, the hatred that destroy everything and every person, but I want to let the heart and not the anger speak and dominate my time, I want to learn to be better than myself and also than those destroyers of meaning with no goal or direction or intelligence or sound word, than those who want to destroy human humanity just for the sake of doing it.
I want my spirit, my intelligence, my thoughts to be tinged with the same red of my heart and the blood of all those innocents who in pain do not lose their identity or the authenticity of their search for good and the good.
It is a choice, but it is a possible choice.

Il tempo scorre, il tempo trasforma, ma non cambia il cuore.
Ho affrontato in questi mesi il continuo disfarsi del mio corpo, i suoi cambiamenti, la stanchezza dei muscoli e delle articolazioni, il volto che muta e si denuda, ma non mi sono arresa.
Ho scoperto che, mentre il mio corpo cambiava non senza spasmi, il mio cuore ritrovavava anche per il corpo la determinazione a scovare nel brutto, in tanto brutto, la bellezza nascosta.
Non mi sono arresa dinanzi alle malefiche modifiche di questo volto stanco e nel cuore, grazie al cuore, ho trovato più forte l’innocenza.
Ho pensato alle tante volte, forse troppe ma non importa, in cui il dolore di diversa matrice ha segnato il mio esistere. Eppure, nonostante tutto, non ho perso la fiducia nella vita e nell’altro, non ho smesso di credere che un mondo migliore sia possibile, non ho versato lacrime false per attrarre l’attenzione; ho lasciato solo che il cuore si narrasse, si aprisse e raccontasse di orizzonti puliti e di speranza da coltivare.
Mi guardo attorno e so di non essere cieca. Vedo benissimo le brutture, l’orrore, l’indifferenza, l’invidia, l’odio che distruggono ogni cosa e ogni persona, ma voglio lasciare che sia il cuore e non la rabbia a parlare e a dominare il mio tempo, voglio imparare a essere migliore di me stessa e anche di quei distruttori di senso senza meta né direzione né intelligenza né parola sana, di coloro che vogliono distruggere l’umana umanità per il solo gusto di farlo.
Voglio che il mio spirito, la mia intelligenza, il mio pensiero si tingano dello stesso rosso del mio cuore e del sangue di tutti quegli innocenti che nel dolore non smarriscono la propria identità né l’autenticità della loro ricerca di bene e del bene.
È una scelta, ma è una scelta possibile.