A cure that in pain shows the quality of good that can be born even in the torment of pain that is repeated. I am here to listen to that voice that is not told and that in silence empties the grudge that you should not feel because there is no fault in anyone, no one is cause of this evil that consumes and tores. I am here because I have to cry out that I am strong, not to be afraid, to remember that my name is not the name of evil or is responsible for it. I am here trying to make it clear that our responsibility is life and the good that we can spread despite everything and thanks to everything. I am here to appease the anger that smells the gaze of these disconnected people who are deemed lost and ended just because our time flows differently and otherwise stays in the hearts of everyone and each. I am here to record the pain, but also to show that we must not let us annihilate because there is a way, a way that can be traveled together without feeling strangers, without life strangers from the meaning and meaning of the gift to which we belong, life. It is the way of perseverance, patience and beauty that pervades us despite the common signs can say the contract. How many people smile in the heart today? How many, instead, wear the dress of the smile without having woven and woven plot and warp? On my soft lips in the pale face, a smile stretches out as in the eyes a light is lit and I feel I am beautiful, despite the bald head, the emaciated face and the emptied body. My beauty does not have the name of the ephemeral, but the breath of the eternal. Silent I seek a way, silent I walk the path. A cure that in pain shows the quality of good that can be born even in the torment of pain that is repeated. I am here to listen to that voice that is not told and that in silence empties the grudge that you should not feel because there is no fault in anyone, no one is cause of this evil that consumes and tores. I am here because I have to cry out that I am strong, not to be afraid, to remember that my name is not the name of evil or is responsible for it. I am here trying to make it clear that our responsibility is life and the good that we can spread despite everything and thanks to everything. I am here to appease the anger that smells the gaze of these disconnected people who are deemed lost and ended just because our time flows differently and otherwise stays in the hearts of everyone and each. I am here to record the pain, but also to show that we must not let us annihilate because there is a way, a way that can be traveled together without feeling strangers, without life strangers from the meaning and meaning of the gift to which we belong, life. It is the way of perseverance, patience and beauty that pervades us despite the common signs can say the contract. How many people smile in the heart today? How many, instead, wear the dress of the smile without having woven and woven plot and warp? On my soft lips in the pale face, a smile stretches out as in the eyes a light is lit and I feel I am beautiful, despite the bald head, the emaciated face and the emptied body. My beauty does not have the name of the ephemeral, but the breath of the eternal. Silent I seek a way, silent I walk the path.

Una cura che nel dolore mostri la qualità del bene che può nascere anche nello strazio del dolore che si ripete. Sono qui per ascoltare quella voce che non si narra e che nel silenzio svuota il rancore che non si dovrebbe provare poiché non c’è colpa in nessuno, nessuno è causa di questo male che consuma e lacera. Sono qui perché devo gridare di essere forti, di non avere paura, di ricordare che il proprio nome non è il nome del male né ne è responsabile.  Sono qui a cercare di far capire che nostra responsabilità è la vita e il bene che possiamo diffondere nonostante tutto e grazie a tutto. Sono qui per placare la rabbia che percuote lo sguardo di queste persone sconnesse che si ritengono perdute e finite solo perché il nostro tempo scorre diversamente e diversamente alloggia nel cuore di tutti e di ciascuno. Sono qui per registrare il dolore, ma anche per mostrare che non dobbiamo lasciare che ci annienti poiché c’è una via, una via che si può percorrere insieme senza sentirci estranei, senza che la vita ci estranei dal senso e dal significato del dono cui apparteniamo, la vita. È la via della perseveranza,  della pazienza,  del bello che ci pervade nonostante i segni comuni possano dire il contratto.  Quanta gente sorridere di cuore, oggi? Quanti, invece, indossano l’abito del sorriso senza averne tessuto e intrecciato trama e ordito? Sulle mie labbra morbide nel volto pallido, si stende il sorriso come negli occhi mi si accende una luce e sento di essere bella, nonostante la testa calva,  il volto emaciato e il corpo svuotato. La mia bellezza non ha il nome dell’effimero, ma il respiro dell’eterno. Silenziosa cerco una via, silenziosa ne percorro il cammino. Una cura che nel dolore mostri la qualità del bene che può nascere anche nello strazio del dolore che si ripete. Sono qui per ascoltare quella voce che non si narra e che nel silenzio svuota il rancore che non si dovrebbe provare poiché non c’è colpa in nessuno, nessuno è causa di questo male che consuma e lacera. Sono qui perché devo gridare di essere forti, di non avere paura, di ricordare che il proprio nome non è il nome del male né ne è responsabile.  Sono qui a cercare di far capire che nostra responsabilità è la vita e il bene che possiamo diffondere nonostante tutto e grazie a tutto. Sono qui per placare la rabbia che percuote lo sguardo di queste persone sconnesse che si ritengono perdute e finite solo perché il nostro tempo scorre diversamente e diversamente alloggia nel cuore di tutti e di ciascuno. Sono qui per registrare il dolore, ma anche per mostrare che non dobbiamo lasciare che ci annienti poiché c’è una via, una via che si può percorrere insieme senza sentirci estranei, senza che la vita ci estranei dal senso e dal significato del dono cui apparteniamo, la vita. È la via della perseveranza,  della pazienza,  del bello che ci pervade nonostante i segni comuni possano dire il contrario.  Quanta gente sorridere di cuore, oggi? Quanti, invece, indossano l’abito del sorriso senza averne tessuto e intrecciato trama e ordito? Sulle mie labbra morbide nel volto pallido, si stende il sorriso come negli occhi mi si accende una luce e sento di essere bella, nonostante la testa calva,  il volto emaciato e il corpo svuotato. La mia bellezza non ha il nome dell’effimero, ma il respiro dell’eterno. Silenziosa cerco una via, silenziosa ne percorro il cammino.