Cheikh Tidiane Gaye: Mery principessa albina

Mery principessa albina. Racconto di un sogno africano (Edizioni dell’Arco, 2005) è un racconto scritto da Cheikh Tidiane Gaye che affascina per la bellezza della narrazione, della costruzione, del significato e del senso che si offre al lettore con delicatezza e poesia, ma anche con coraggio e determinazione. Si tratta del coraggio della verità e della determinazione a fare in modo che quel sogno di cui si narra non resti una lontana utopia, ma una realtà possibile.
Lo stile usato dall’autore spazia dalla leggenda alla poesia assumendo anche un valore semantico tipico della saggistica nella costruzione di un sogno che possa diventare realtà. La varietà non disturba, anzi, accresce di significato l’opera che sugella, così, un patto tra culture letterarie così come quello cui si ambisce tra esseri umani la cui differenza è fondamento dell’armonia dell’essere.
L’obiettivo è quello di dare forza ai valori antichi dell’Africa senza ricusare o svilire il rapporto con l’Europa e con il resto del mondo, senza recriminare sulle cause e le colpe, ma con l’intenzione che quelle responsabilità, non dimenticate, possano dare origine a una umanità diversa che si configuri come popolo diverso ma unico che costruisce la pace.
L’Africa non nasce solo per subire ed essere depredata, ma per offrire cultura, stili di vita e valori dimenticati da chi pone al centro dei propri interessi il profitto e il destino individuale, dice l’autore.
La storia comincia con un sogno che ricostruisce il sentire dell’agorà africana che è rappresentata dalla capanna e grazie a un griot, un cantastorie, si opera l’iniziazione di un gruppo di giovani verso la nuova vita da adulti responsabili. Il griot narra la storia della Principessa Albina che sceglie di governare insieme all’uomo bianco, Marc, per eliminare la violenza, le descriminazioni e l’odio da una parte e dall’altra del colore della pelle.
Il racconto assume forma lirica che corrisponde alla tradizione orale della cultura africana delle origini; il linguaggio è diretto e, grazie alle immagini che le parole riescono a creare, raggiunge e resta più facilmente nella memoria di chi lo legge; i valori proprosti sono valori universali, troppo spesso dimenticati (umiltà, perdono, coraggio rispetto, uguaglianza, modestia…); “volare” è il verbo da coniugare per costruire la pace contro l’opportunismo e gli interessi di parte.
L’uomo universale di cui parla l’autore ricorda l’uomo planetario di E. Balducci, l’unico che possa restituire a ogni popolo il rispetto della propria identità in una convivenza pacifica poichè la terra dell’ospitalità è fatta da diversità e accoglienza reciproca.
Mery principessa albina. Racconto di un sogno africano (Edizioni dell’Arco, 2005) di Cheikh Tidiane Gaye è un libro bello e significativo, un libro che mostra come solo la clemenza e il perdono possano aprire lo sguardo verso il futuro.

Il libro è stato ripubblicato da Kanaga edizioni.

Mery principessa albina. Racconto di un sogno africano (Edizioni dell’Arco, 2005) is a story written by Cheikh Tidiane Gaye that fascinates for the beauty of the narration, the construction, the meaning and the sense that is offered to the reader with delicacy and poetry, but also with courage and determination. It is about the courage of truth and the determination to ensure that the dream that is being told does not remain a distant utopia, but a possible reality.
The style used by the author ranges from legend to poetry also assuming a semantic value typical of essay in the construction of a dream that can become reality. The variety does not disturb, on the contrary, it increases the meaning of the work which thus seals a pact between literary cultures as well as that which is aspired to between human beings whose difference is the foundation of the harmony of being.
The goal is to give strength to the ancient values ​​of Africa without denying or debasing the relationship with Europe and the rest of the world, without complaining about the causes and faults, but with the intention that those responsibilities, not forgotten, may give rise to a different humanity that takes the shape of a different but unique people who build peace.
Africa is not born only to suffer and be plundered, but to offer culture, lifestyles and values ​​forgotten by those who place profit and individual destiny at the center of their interests, tells the author.
The story begins with a dream that reconstructs the feeling of the African agora which is represented by the hut and thanks to a griot, a storyteller, initiates a group of young people towards the new life of responsible adults. The griot tells the story of Princess Albina who chooses to rule together with the white man, Marc, to eliminate violence, discriminations and hatred on both sides of the skin color.
The story takes on a lyrical form which corresponds to the oral tradition of the original African culture; the language is direct and, thanks to the images that words are able to create, it reaches and remains more easily in the memory of those who read it; the values ​​proposed are universal values, too often forgotten (humility, forgiveness, courage, respect, equality, modesty …); “to fly” is the verb to be conjugated to build peace against opportunism and partisan interests.
The universal man of which the author speaks reminds me of the planetary man of E. Balducci, the only one who can restore respect to each people for their own identity in a peaceful coexistence as the land of hospitality is made up of diversity and mutual welcome.
Mery principessa albina. Racconto di un sogno africano (Edizioni dell’Arco, 2005) by Cheikh Tidiane Gaye is a beautiful and meaningful book, a book that shows how only clemency and forgiveness can open our gaze to the future.

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